Si racconta che Davino, un pellegrino armeno giunto a Lucca nell’anno 1050, fu alloggiato nel piccolo ospedale che sorgeva presso la Chiesa di San Michele in Foro. Dopo qualche tempo venne accolto in casa da una pia donna vedova, chiamata Atha. Ma vi stette per poco perchè, consunto dalla fatica e dalle penitenze, il 3 giugno 1050, cessò di vivere. Sepolto nel cimitero di San Michele in Foro, la santità del corpo è rivelata da diversi segni prodigiosi. In seguito ad alcune guarigioni, i canonici e il vescovo decisero di trasportare il santo nella chiesa, sull’altare di San Luca, depositandolo dentro un’arca “di terra” e di dare inizio alla sua pubblica venerazione. Il Papa Alessandro III, probabilmente nel 1159, dichiarò Davino santo.
Il suo culto è testimoniato a Lucca a partire dalla fine del sec. XII ed è verosimile che la presenza di comunità armene in città nello stesso periodo, nonché l’intensificarsi dei rapporti tra l’Occidente e la Piccola Armenia (la regione della Cilicia nell’attuale Turchia), abbiano contribuito a promuoverne la venerazione.