Appuntamenti dal 09/11/2025 al 15/11/2025

  • domenica 09/11/2025

    Dedicazione della Basilica Lateranense

    La Cattedrale di Roma: segno di unità e universalità.
     In questo giorno la liturgia romana celebra la data della dedicazione della basilica di san Giovanni in Laterano, la Cattedrale di Roma che non è san Pietro, come quasi tutti pensano.
    Curiosa, la festa di oggi: in tutto il mondo i cristiani celebrano la dedicazione della Cattedrale di Roma, come se fosse la propria Chiesa. La ragione è semplice: la liturgia ci richiama al ruolo centrale della Chiesa di Roma nella nostra esperienza. La Cattedrale, luogo in cui si custodisce la cattedra, il luogo da cui il Vescovo annuncia la parola, è segno di unità per tutte le parrocchie di una Chiesa locale. Nell'esperienza della Chiesa cattolica Roma, sede dell'apostolo Pietro e luogo di martirio suo e di Paolo, riveste una centralità spirituale e una vocazione particolare, la vocazione alla custodia del deposito della fede. Di cosa si tratta? Un compito difficile affidato a Pietro e alla sua comunità: custodire la fede. In parole semplici: amico che ascolti, chi ti garantisce che la “mia” interpretazione della Parola sia quella vissuta da duemila anni di cristianesimo? Che io non sia uno dei tanti guru con una “mia” carismatica e personale interpretazione del Vangelo? Chi garantisce “a me” di essere nel solco scavato dall'esperienza delle comunità illuminate dallo Spirito dono del Risorto? Semplice: la comunione con Pietro e la sua Chiesa, il guardare a quella cattedra, a quell'insegnamento che diventa tutela e custode della Parola, non la Parola influenzata dalle correnti di pensiero, interpretata a proprio comodo dall'ultima moda di turno, no: la Parola vera quella pronunciata da Gesù e riecheggiata dai testimoni. Oggi è la festa della cattolicità della Chiesa e della sua unità, della bellezza della diversità e della ricchezza dell'unione intorno al carisma di Pietro, rude pescatore chiamato ad essere roccia irremovibile nella custodia delle parole del Maestro.
     
  • lunedì 10/11/2025
    Ore 21,00

    Iniziativa diocesana per la Giornata Mondiale dei Poveri

    Intorno a questa ricorrenza, indetta da Papa Leone per domenica 16 novembre, l’Ufficio Caritas della Diocesi ha organizzato una serie di appuntamenti per sollecitarci all’ascolto delle piccole e grandi povertà che ci circondano.
    Ascolta” è l’invito che riconosciamo rivolto a noi e, a nostra volta, rivolgiamo a tutti. 
    Il programma prevede: 
    Veglia di preghiera a Gallicano.
    Per vivere la IX edizione della Giornata Mondiale dei Poveri, che si celebrerà in tutta la Chiesa il prossimo 16 novembre 2025, il Santo Padre ha scelto un motto particolarmente significativo in quest’anno del Giubileo Ordinario del 2025: “Sei tu, mio Signore, la mia speranza” (Sal 71,5). Le parole del Salmista ci permettono di intravedere un grido di speranza che potrebbe uscire dal cuore umile e riconoscente di un povero, come ha ben affermato Papa Leone XIV nel suo Messaggio per questa giornata: “Il povero può diventare testimone di una speranza forte e affidabile, proprio perché professata in una condizione di vita precaria, fatta di privazioni, fragilità ed emarginazione. Egli non conta sulle sicurezze del potere e dell’avere; al contrario, le subisce e spesso ne è vittima. La sua speranza può riposare solo altrove. Riconoscendo che Dio è la nostra prima e unica speranza, anche noi compiamo il passaggio tra le speranze effimere e la speranza duratura” (n.2). Ciò a cui il Santo Padre ci invita è distinguere tra speranze e speranza. Condurre la vita sulle speranze che quotidianamente facciamo nostre è rischioso: esse possono facilmente essere illusorie e condurre progressivamente alla delusione. È necessario aprire lo sguardo verso un orizzonte di senso differente, ampio, che non sia limitata all’ “adesso” e “subito” . Si possono avere tante e molteplici speranze, ma chi non conosce Dio — come afferma l’Apostolo —, in fondo, rimane senza speranza. Il Giubileo è l’immutato annuncio di Gesù Cristo, “nostra speranza” , che supera i tempi e gli spazi per dare a ogni persona la forza della sua presenza. Lui è la vera speranza che sorregge la vita, permettendo di andare oltre ogni possibile delusione umana (cfr. Ef 2,12). Ecco perché il Salmista afferma veementemente: “Sei tu, mio Signore, la mia speranza” (Sal 71,5).  Possa l’attenzione verso i più bisognosi farci diventare tutti Pellegrini di speranza nel mondo che necessita di essere illuminato dalla presenza della Luce del Risorto e della fiaccola della carità che Lui ha acceso nei nostri cuori.
     
  • martedì 11/11/2025
    Ore 17,30

    Ordinazione Diaconale

    Nella chiesa Cattedrale di Lucca, ordinazione Diaconale di Emanuele Martinelli e Samuele Ghiselli della parrocchia di Santa Rita in Viareggio per l'imposizione delle mani e la preghiera di ordinazione di
    S.E. Mons. Paolo Giulietti.
  • martedì 11/11/2025
    Dalle ore 10,00 alle ore 12,00

    Apertura Centro di Ascolto

    Apertura Centro di Ascolto nei locali di san Paolino.
     
  • martedì 11/11/2025

    San martino di Tours

    San martino di Tours
    Martino è un soldato romano, patrono della Francia. Nasce in Ungheria nel 316, ma viene allevato a Pavia, in Italia. Il suo temperamento è umile e generoso e quando può aiuta il prossimo. Il padre, un comandante della cavalleria romana che chiama il figlio Martino in onore al dio della guerra Marte, lo arruola nella guardia imperiale per farne un soldato. Martino ha solo quindici anni e non vorrebbe pensare alle armi, ma ubbidisce all’autorità paterna e si trasferisce in Francia.
    Martino diventa uomo. Un giorno d’inverno nevica. Il giovane soldato, in sella al suo cavallo, è nei pressi della città di Amiens, quando incontra un vecchio vestito di stracci, rannicchiato su se stesso, intirizzito. Sta morendo di freddo. Martino si ferma, prende la sua spada e, con un taglio netto, divide a metà il suo prezioso, caldo mantello rosso porgendone una parte al povero sfortunato. Si narra che all’istante sia uscito un sole che scaldava come se fosse estate. Da qui nasce il detto “estate di San Martino”. La stessa notte Martino sogna Gesù sorridente con indosso la metà del suo mantello e al suo risveglio si racconta che il mantello sia tornato integro. Il soldato si fa battezzare e abbandona la carriera militare per servire Dio. Diventa monaco e nel 360 fa erigere il primo monastero d’Europa, a Ligugè, dove conduce una vita di preghiera. Nel 372 viene proclamato vescovo di Tours. Viaggia a piedi o a dorso di un asino, in visita ai villaggi di campagna dove parla di Gesù e aiuta poveri e indifesi. Martino compie guarigioni miracolose e converte al Cristianesimo, cambiando il cuore indurito delle persone. Muore nel 397 a 82 anni, a Tours, dove viene sepolto, meta di numerosi pellegrini a lui devoti. .

     
  • mercoledì 12/11/2025
    Ore 21,00

    Iniziativa diocesana per la Giornata Mondiale dei Poveri

    Intorno a questa ricorrenza, indetta da Papa Leone per domenica 16 novembre, l’Ufficio Caritas della Diocesi ha organizzato una serie di appuntamenti per sollecitarci all’ascolto delle piccole e grandi povertà che ci circondano.
    Ascolta” è l’invito che riconosciamo rivolto a noi e, a nostra volta, rivolgiamo a tutti. 
    Il programma prevede: 
    Veglia di preghiera a Pieve a Elici.
    Per vivere la IX edizione della Giornata Mondiale dei Poveri, che si celebrerà in tutta la Chiesa il prossimo 16 novembre 2025, il Santo Padre ha scelto un motto particolarmente significativo in quest’anno del Giubileo Ordinario del 2025: “Sei tu, mio Signore, la mia speranza” (Sal 71,5). Le parole del Salmista ci permettono di intravedere un grido di speranza che potrebbe uscire dal cuore umile e riconoscente di un povero, come ha ben affermato Papa Leone XIV nel suo Messaggio per questa giornata: “Il povero può diventare testimone di una speranza forte e affidabile, proprio perché professata in una condizione di vita precaria, fatta di privazioni, fragilità ed emarginazione. Egli non conta sulle sicurezze del potere e dell’avere; al contrario, le subisce e spesso ne è vittima. La sua speranza può riposare solo altrove. Riconoscendo che Dio è la nostra prima e unica speranza, anche noi compiamo il passaggio tra le speranze effimere e la speranza duratura” (n.2). Ciò a cui il Santo Padre ci invita è distinguere tra speranze e speranza. Condurre la vita sulle speranze che quotidianamente facciamo nostre è rischioso: esse possono facilmente essere illusorie e condurre progressivamente alla delusione. È necessario aprire lo sguardo verso un orizzonte di senso differente, ampio, che non sia limitata all’ “adesso” e “subito” . Si possono avere tante e molteplici speranze, ma chi non conosce Dio — come afferma l’Apostolo —, in fondo, rimane senza speranza. Il Giubileo è l’immutato annuncio di Gesù Cristo, “nostra speranza” , che supera i tempi e gli spazi per dare a ogni persona la forza della sua presenza. Lui è la vera speranza che sorregge la vita, permettendo di andare oltre ogni possibile delusione umana (cfr. Ef 2,12). Ecco perché il Salmista afferma veementemente: “Sei tu, mio Signore, la mia speranza” (Sal 71,5).  Possa l’attenzione verso i più bisognosi farci diventare tutti Pellegrini di speranza nel mondo che necessita di essere illuminato dalla presenza della Luce del Risorto e della fiaccola della carità che Lui ha acceso nei nostri cuori.
     
  • giovedì 13/11/2025
    Ore 10,00

    Incontro con la Parola di Dio

    Incontro con la Parola di Dio 
    Nella chiesa di S.Maria Forisportam, incontro  sul vangelo di Matteo.
     
  • giovedì 13/11/2025
    Ore 18,30

    "In Ascolto della Parola di Dio nella Città”

    In Ascolto della Parola di Dio nella Città”, lectio divina sul vangelo della domenica, a cura di  don Luca Bassetti, chiesa parrocchiale di san Marco.
  • venerdì 14/11/2025
    Dalle ore 17,00 alle ore 18,00

    Tempo di ascolto e confessioni

    Nella chiesa di san Leonardo in Borghi, tempo di ascolto e confessioni.
  • venerdì 14/11/2025
    Ore 18,00

    Messa e a seguire, tempo di adorazione eucaristica

    Nella chiesa di san Leonardo in Borghi, messa e a seguire tempo di adorazione eucaristica fino alle ore 19,00.
     
     
     
  • sabato 15/11/2025
    Ore 10,30

    Incontro del Gruppo San Davino ( III elem. )

    Incontro del Gruppo San Davino ( III elem. ) locali di san Leonardo in Borghi.
  • sabato 15/11/2025
    Ore 11,00

    Incontro del Gruppo san Michele ( IV elementare )

    Incontro del Gruppo san Michele ( IV elementare ) locali di san Tommaso in Pelleria.
  • sabato 15/11/2025
    Ore 8,30

    PER RICORDARE E PENSARE NEL RICORDO DI DON PIETRO GIANNESCHI - Messa

    Nella  sala parrocchiale dell’Arancio, messa presieduta dall’arcivescovo Paolo Giulietti e a seguire
    testimonianze e riflessioni.
     Il 15 novembre 2023 don Pietro Gianneschi è tornato alla casa del Padre. Il 15 novembre 2025, dopo l’incontro dello sorso anno, si terrà un nuovo incontro in cui la sua presenza e la sua azione verranno ricordate nell’ottica della riconoscenza e della gratitudine. Un gruppo di persone che ha condiviso con lui l’esperienza della Federazione degli universitari cattolici – Fuci – tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 propone, a chi lo ha conosciuto, di trovarsi insieme per testimoniare la profondità delle relazioni che lui ha curato nel corso di tutta la sua attività di pastore. Don Pietro ha seguito e accompagnato nel tempo singole persone e gruppi che in lui hanno conosciuto un appassionato testimone della fede ed un generoso padre spirituale. Capace di comprendere e di sostenere i percorsi di ricerca religiosa e l’impegno laicale nella Chiesa e nella società. Inoltre don Pietro si è adoperato incessantemente non solo nella direzione spirituale ma anche nei percorsi culturali delle persone e dei gruppi con cui ha mantenuto relazioni intense nel corso di tempi prolungati e preziosi. Il prossimo 15 novembre interverranno quindi don don Marcello Brunini, la prof.ssa Elisabetta Urbano, don Antonello Piras e la dott.ssa Donatella Turri,  sul tema “Per una Chiesa Comunità di relazioni”. L’invito è rivolto a tutti.