Vegliando nella fiducia.
la IV Domenica di Avvento ci conduce al cuore del mistero che stiamo per celebrare: Dio entra nella storia in modo silenzioso, discreto, affidandosi alla libertà e alla fede di uomini e donne concreti. La Liturgia della Parola di questa domenica ci invita a riconoscere i segni della sua presenza là dove spesso non li cerchiamo: nella fragilità, nell’attesa, nelle scelte quotidiane vissute con fiducia.
La profezia di Isaia annuncia un segno inatteso: una vergine che concepisce e dà alla luce un figlio chiamato Emmanuele, “Dio con noi”. È la promessa di un Dio che non resta distante, ma si fa vicino al suo popolo anche quando questo è incerto e timoroso.
Il salmo responsoriale ci ricorda che tutta la terra appartiene al Signore e che solo chi ha mani innocenti e cuore puro può incontrarlo: non per merito, ma per apertura sincera del cuore.
San Paolo, nella lettera ai Romani, proclama che Gesù è il compimento delle promesse: vero uomo, nato dal seme di Davide, e vero Figlio di Dio, rivelato nella potenza dello Spirito. È Lui il centro della fede che siamo chiamati a vivere e trasmettere, anche nelle nostre famiglie.
Nel Vangelo, Giuseppe ci appare come l’uomo giusto che, nel dubbio e nel silenzio, si fida della parola di Dio e accoglie Maria e il bambino. La sua obbedienza discreta diventa spazio in cui Dio può abitare. In questa domenica, la Parola invita ogni famiglia a diventare luogo di accoglienza, dove Dio può ancora nascere e farsi “con noi”.