Siamo un popolo di figli e non di perfetti!
Sono tempi difficili, per la Chiesa. Siamo messi a dura prova in questo momento. Molti perdono fiducia nella Chiesa e nei suoi pastori, guardando solo alle mele marce e scordando le centinaia di migliaia di preti, di educatori, di religiosi che vivono con generosità e correttezza il loro ministero.
Gli scandali che hanno travolto i preti negli ultimi anni mettono a dura prova la credibilità del vangelo. La domenica dedicata alla preghiera per i pastori, quest'anno diventa ancor più densa di significato e di coinvolgimento, ancor più per la recente elezione di papa Leone XIV a successore di Pietro. È questo il momento di pregare per il papa, per i nostri pastori, questo il momento di fare penitenza, di andare all'essenziale. Di chiedere preti santi, a immagine del Santo. Stiamo attraversando la grande tribolazione, anche a causa delle conseguenze delle nostre colpe. Come, in un corpo ferito basta qualche cellula infetta per far soffrire l'intero organismo, così accade oggi a noi. È questo il tempo della preghiera e della conversione, come ci ha invitato da subito papa Leone, a guardare verso l’alto.. È l'intero corpo che soffre e l'intero corpo deve guarire, purificandosi, facendo penitenza. Con sguardo profetico e spirituale, siamo tutti chiamati ad accettare questo momento non per chiuderci a riccio, o lamentarci, o metterci sulle difensive, ma per stringere, forte, la mano del Signore. E tenerci per mano gli uni gli altri. Nulla ci può rapire dalla sua mano. Anche se siamo un gregge testardo, incoerente, spelacchiato, il Signore non ci abbandona. Ancora per dire e per dirci che la Chiesa non è il popolo dei perfetti, ma dei perdonati. Non il popolo dei giusti, ma dei figli.